La mascherata, Venezia, Fenzo, 1751

Vignetta Frontespizio
 LA MASCHERATA
 
 
    Dramma comico per musica di Polisseno Fegeio, pastor arcade, da rappresentarsi nel teatro Tron di San Cassiano il carnovale dell’anno 1751, dedicata a sua eccellenza il signor Carlo Filippo Cottone, principe di Castelnovo, principe di Villermosa, marchese d’Altamira, conte di Bavuso, signore e barone della terra e stato di Santa Cattarina e barone e signore della Sagona, eccetera.
    In Venezia, MDCCLI, presso Modesto Fenzo, con licenza de’ superiori.
 
 Eccellenza,
    chi mi ha procurato l’onore dell’alto patrocinio di vostra eccellenza ha conosciuto perfettamente che a soggetto più ragguardevole per tutti i titoli non poteva io questa operetta mia e me medesimo dedicare, onde vengo a ricevere il maggior benefizio che fatto m’abbia la sorte, or che la vostra benignissima condiscendenza si degna concedermi di porre in fronte a questo piccolo dramma il veneratissimo nome vostro ed assicura dell’autorevole vostra protezione l’autore che umilmente ve lo presenta. Noto è oramai in questa città magnifica l’eccelso nome vostro, poiché non è questa la prima volta che godere in essa vi compiacete il grande e il dilettevole, che la rende invidiabile e celebrata, ed ora che avete con voi condotto il principe vostro figlio, onore della sua gran patria, esempio della nobiltà vera e specchio della più educata e nobile gioventù, farete maggiormente conoscere come bene alla chiarezza del sangue e alla doviziosa vostra grandezza accopiar sapete la vera prudenza, la quale serve di norma, di consiglio e di esempio al vostro felicissimo primogenito.
    Raccomando dunque all’eccellenza vostra l’umilissima persona mia, raccomando questa mia imperfetta composizione e nello stesso tempo vi raccomando con egual calore l’opera tutta ed il teatro istesso, a cui altra fortuna non mancava, oltre quella di un sì gran protettore, a cui profondamente m’inchino, di vostra eccellenza umilissimo, devotissimo, obbligatissimo servidore.
 
    Carlo Goldoni
 
    Venezia, li 24 decembre 1750
 
 
 INTERLOCUTORI
 
 SILVIO cavaliere romano
 (la signora Angela Conti detta la Taccarini)
 LUCREZIA moglie di
 (la signora Serafina Penni)
 BELTRAME mercante
 (il signor Girolamo Piani, virtuoso della Real Capella di Napoli)
 AURELIA destinata sposa di Silvio
 (la signora Agata Sani)
 VITTORIA vedova, zia d’Aurelia, amante di
 (la signora Annunciata Manzi)
 MENICHINO scolaro
 (il signor Giovanni Leonardi)
 LEANDRO cittadino, amico di Beltrame
 (il signor Anastasio Massa)
 
 Donne che lavorano la seta e cantano, coro di maschere
 
    La scena si rappresenta in Milano di carnovale.
 
 
 LI BALARINI
 
    La signora Margherita Fusi detta la Carroziera, il signor Gasparo Caccioni, la signora Giustina Magini detta la Padovana, il signor Gasparo Angelini, la signora Elena Tomaselli, il signor Gaudenzio Beri, la signora Angela Candi, il signor Bortolamio Priori, la signora Antonia Guidi, il signor Giovanni Battista Bedotti. Li balli sono di vaga e nova invenzione del signor Gasparo Caccioni.
 
 
 MUTAZIONI DI SCENE
 
    Atto primo: luogo terreno che introduce al cortile di Beltrame, dove le donne lavorono la seta; appartamenti in casa di Vittoria.
    Atto secondo: gran piazza nobilmente adobata per il corso delle maschere; camera in un albergo; cortile nell’albergo; luogo di delizie per il ballo.
    Atto terzo: appartamenti in casa di Vittoria; sala illuminata in tempo di notte per le nozze di Silvio e d’Aurelia.
    Le sudette scene sono d’invenzione e direzione del signor Domenico Mauro. Il vestiario del signor Natal Canciani.